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Comunali Roma 2016, esordio con figuraccia per Virginia Raggi

Al via oggi la campagna elettorale della candidata al Campidoglio del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi, che si è recata al parco del Tufello in III municipio. Ma ad aspettarla c’erano solo gli attivisti del Movimento, i cittadini hanno disertato: “Non vogliamo strumentalizzazioni”. E nelle periferie romane il M5S si scopre un partito come gli altri.
A cura di Valerio Renzi
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"Ci avevate detto che venivate a pulire il parco non che era un'iniziativa di campagna elettorale". Sono da poco passate le 10 di mattina, e un nutrito gruppo di attivisti 5 Stelle sta dandosi da fare, ramazze e rastrelli alla mano al parchetto in fondo a via Capraia, nel quartiere Tufello, in III Municipio. Sono attese la parlamentare Roberta Lombardi, ma soprattutto la candidata al campidoglio Virginia Raggi.

Un'iniziativa organizzata da tempo quella di questa mattina, messa in piedi dal meet-up territoriale del Movimento, ma che i cittadini coinvolti non sapevano si sarebbe trasformata nel battesimo della campagna elettorale di Raggi. Così non nascondo il loro disappunto, quando al mattino si trovano sotto le finestre le telecamere che sono ansiose di intervistare la Cittadina Candidata, ma che interessa molto poco del loro parco. "Siete uguali a tutti gli altri, qua non vogliamo che ci venite a fare campagna elettorale", spiega una signora, che viene invitata ad abbassare la voce da un'attivista locale, tra le promotrici dell'iniziativa.

A loro di Virginia Raggi interessa poco, e si sentono traditi della fiducia accordata: "Qua non ci deve venire nessuno a fare le comparsate. Noi questo parco da anni lo puliamo e curiamo da soli, senza l'aiuto di nessuno. Se siete venuti oggi vogliamo vedere se tornate anche tra un mese". Sono disillusi i cittadini, non vogliono neanche parlaci con la candidata che sta per arrivare, così se ne vanno prima del suo arrivo, lasciando gli attivisti, pettorine, banchetti e bandiere a pulire da soli il "loro parco".

Così quando arriva Virginia Raggi  ad accoglierla trova i militanti pentastellati, decine di macchine fotografiche e telecamere, ma dei cittadini che si prendono cura di quel parco tutti i giorni neanche l'ombra. Poco male. The show must go on, e anche i cronisti tutto sommato non sembrano troppo interessati a capire dove si trovano. A raccontargli i problemi del quartiere saranno i "suoi" cittadini, "iscritti certificati", e non i cittadini di cui dovrebbe conquistare i cuori e i voti. Perché qui, nei quartieri periferici di Roma, il Movimento 5 Stelle si scopre un partito come tutti gli altri, trattato con la stessa distanza e disaffezione per la politica.

Gli unici che attendono la candidata a sindaco per parlare dei problema del territorio sono quelli del Comitato per le Case Popolari, del centro sociale Astra di via Capraia e della Palestra Polare Valerio Verbano. Nessuna contestazione, solo qualche domanda. Vogliono sapere cosa ne pensa dell'ondata di sfratti in arrivo, in un quartiere composto da grandi caseggiati popolari, e dell'annunciato sgombero degli spazi occupati nel quartiere. E lei non si tira indietro: "Bisogna ristabilire la legalità – spiega – ma valutando caso per caso e confrontandosi con chi si è sostituito alla Stato, gestendo un patrimonio pubblico abbandonato a se stesso, utilizzandolo anche per finalità sociali degne di nota".

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