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Chikungunya: la mobilitazione dei donatori per evitare l’emergenza sangue

A Roma non sarà emergenza sangue. Le altre regioni sono pronte a rifornire il Lazio del fabbisogno necessario dopo lo stop alle donazioni per 1,2 milioni di romani a seguito dell’emergenza Chikungunya.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto LaPresse
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Una gara di solidarietà che coinvolge le istituzioni e le associazioni di volontari. L'obiettivo è rifornire la Capitale di unità di sangue per tutto il periodo dello stop alle donazioni in seguito all'emergenza Chikungunya. Questo il piano delle altre regioni che si stanno organizzando per assicurare al Lazio sacche ematiche, per coprire il suo fabbisogno. Un gesto d'amore che proviene anche alle associazioni di donatori. Dopo il provvedimento di sospensione delle donazioni per 1,2 milioni di persone a Roma a causa della Chikungunya, emanato dal Centro Nazionale Sangue, l'Istituto Superiore di Sanità ha attivato tutte le procedure per sopperire alle eventuali carenze.

L'emergenza sangue sarebbe dunque, per il momento sotto controllo. Il presidente di Avis, Alberto Argentoni ha dichiarato: "Le sedi Avis, i nostri volontari e i nostri donatori sono già mobilitati per far fronte al deficit di sangue ed emocomponenti che si sta verificando in alcune zone di Roma e della sua provincia. Siamo sicuri che anche questa volta, come tante volte in passato, i donatori moltiplicheranno il loro impegno di solidarietà, programmando le proprie donazione e rispondendo alle chiamate delle nostre sedi e dei centri trasfusionali. Quanto ai provvedimenti delle autorità sanitarie in tema di Chikungunya e di altri virus, è sempre opportuno ricordare che sono attuati per garantire la massima qualità e sicurezza del sangue raccolto e trasfuso a tutti i pazienti riceventi”.

Stop alle donazioni nella Asl Roma 2 e nel Comune di Anzio

La sospensione totale delle donazioni riguarda solo la Asl 2 di Roma, presidio di riferimento per i residenti a sud est della città e nel Comune di Anzio. Sono 17 i casi di febbre da Chikungunya registrati fino ad ora nel Lazio. Come si legge in una nota dell'Avis, "nel resto del comune di Roma la donazione è consentita con una quarantena di 5 giorni. In tutte le altre aree della Regione, in base all’assunzione di un minor livello di rischio di infezione, al sangue raccolto verrà applicata la quarantena di 5 giorni se il donatore ha soggiornato nella Asl Roma 2 o ad Anzio. A livello nazionale i donatori che si sono trattenuti nei comuni interessati saranno invece sospesi per 28 giorni".

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