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Caso nomine, Raggi chiederà di essere interrogata dai pm. Marra e Scarpellini tornano liberi

La sindaca di Roma Virginia Raggi è indagata dalla procura di Roma per il caso della nomina di Salvatore Romeo e per quella di Renato Marra, fratello di Raffaele, il suo ex braccio destro a processo per corruzione insieme all’imprenditore romano Sergio Scarpellini.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi, indagata per il caso della nomina di Salvatore Romeo e per quella di Renato Marra, fratello di Raffaele, vuole essere ascoltata dagli inquirenti. Sarà la stessa sindaca di Roma infatti, attraverso i suoi avvocati difensori, a chiedere di essere interrogata per chiarire la sua posizione.

L'avvocato Alessandro Mancori, legale della prima cittadina, ha spiegato, a margine dell'udienza del processo per corruzione a Raffaele Marra, ex braccio destro della sindaca, e all'imprenditore Sergio Scarpellini, che per quanto riguarda l'abuso d'ufficio contestato per la nomina di Romeo "le precedenti amministrazioni hanno proceduto a nomine nello stesso modo in cui la Raggi ha nominato il suo ex capo segreteria". Per quanto riguarda l'accusa di falso contestata per la nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio, "presenteremo l'esito di nostre indagini e ci difenderemo". La procura di Roma ha chiuso le indagini sulla sindaca lo scorso 20 giugno e ora si attende la decisione degli inquirenti in merito all'eventuale rinvio a giudizio di Raggi. In ogni caso, se ciò dovesse accadere, la prima cittadina ha già detto che non rassegnerebbe le sue dimissioni.

Per quanto riguarda il processo a Marra e Scarpellini l'audizione di Raggi è slittata settembre. "Questo processo non ha alcuna connessione con l'inchiesta sulle nomine e se chiamata in aula verrà come testimone e risponderà a tutte le domande", ha spiegato ancora l'avvocato Mancori.

Marra e Scarpellini tornano liberi

Raffaele Marra e Sergio Scarpellini, fino ad ora agli arresti domiciliari (dopo che finirono in manette lo scorso dicembre), tornano liberi. Così hanno deciso i giudici della II sezione penale che hanno disposto per i due imputati l'obbligo di firma quotidiano. Per un anno, inoltre, l'imprenditore e l'ex braccio destro della Raggi saranno interdetti dai pubblici uffici e non potranno espatriare.

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