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Carcere di Regina Coeli, detenuto si toglie la vita in cella: da poco era morta sua figlia

un ragazzo di trent’anni si è tolto la vita nella sua cella al terzo piano, seconda sezione, del carcere romano di Regina Coeli. La stessa sezione dov’era recluso Valerio, 22 anni, anche lui suicida poche settimane fa.
A cura di Enrico Tata
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Venerdì notte un ragazzo di trent'anni si è tolto la vita nella sua cella al terzo piano, seconda sezione, del carcere romano di Regina Coeli. La stessa sezione dov'era recluso Valerio, 22 anni, anche lui suicida poche settimane fa. Il ragazzo, un bosniaco, si è impiccato alla grata del bagno.

Si tratta del quattordicesimo suicidio in carcere in Italia dall'inizio dell'anno. Nel 2016 i suicidi furono in totale 39. Negli istituti penitenziari del Lazio il personale vigilante è composto da 3.587 persone, ma secondo i sindacati c'è una carenza di almeno 465 unità. Nella sezione dove si è verificato il fatto sono detenute 170 person, con solo un agente a vigilare quattro piani. I dati sono stati forniti da Massimo Costantino della Fns Cisl, che ha diffuso la notizia dell'ultimo suicidio. "Solo ieri un altro evento critico – spiega ancora Costantino – Un detenuto si è arrampicato dal cortile dell’ottava sezione al finestrone del terzo piano usando i fili del parafulmine presenti lungo il muro e salito per protesta sul finestrone del terzo piano: da lì ha chiesto di parlare con la direttrice dell’istituto". Il ragazzo che si è tolto la vita aveva ricevuto, pochi giorni fa, la notizia che la figlia di un anno era morta.

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