23 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Call center 060606, la protesta: “Anziché far lavorare noi vanno in Albania”

Hanno bloccato i lavori della commissione Trasparenza i 280 lavoratori del call center di Roma Capitale 060606. Con la nuova società vincitrice dell’appalto per il servizio temono il licenziamento e la delocalizzazione in Albania. Il Comune, però, smentisce. Nei prossimi giorni un tavolo d’incontro tra il Campidoglio e i sindacati.
A cura di Valerio Renzi
23 CONDIVISIONI
Immagine

Hanno bloccato i lavori della commissione Trasparenza in via delle Vergini i dipendenti del call center 060606 di Roma Capitale. Secondo i lavoratori la gara è stata vinta con un ribasso di più del 30%, senza nessuna garanzia per il posto di lavoro di chi risponde ora al centralino e nessuno clausola antidelocalizzazione. Tensione e rabbia tra i lavoratori che si sentono traditi e abbandonati dalle istituzioni: "Il call-center va in Albania perché il lavoro costa di meno il comune risparmia qualche decina di migliaia di euro. Vogliono fare tornare i conti in ordine sulla pelle di chi rimarrà senza lavoro". Sono attualmente 280 gli impiegati di Almaviva nel servizio 060606, attivo dal 2002; ora la gestione del numero informativo del comune di Roma passerà alla calabrese Abramo customer care, vincitrice della gara d'appalto. Nel pomeriggio il comune con un comunicato prova a rassicurare i lavoratori e a fare chiarezza sulla vicenda. “La gara espletata non è assolutamente al ‘massimo ribasso', come più volte riportato dalla stampa e da alcune trasmissioni televisive, ma condotta con l'offerta ‘economicamente più vantaggiosa', vale a dire che il punteggio tecnico e quello economico si compensano", si legge nel comunicato. Il  Comune smentisce anche categoricamente la delocalizzazione verso l'Albania: “nel bando Consip utilizzato è inserito uno specifico vincolo, e cioé che ‘il fornitore deve garantire la presenza di almeno una sede operativa nel territorio italiano in cui ubicare gli operatori che erogano i servizi richiesti', e nello specifico tutte le società che hanno partecipato al bando hanno dichiarato sedi in Italia. La società risultata prima ha individuato due sedi nel territorio nazionale e, in particolare, la sede primaria a Roma”. 

Per Giovanni Quarzo, capogruppo di Forza Italia e presidente della commissione Trasparenza, sono diverse le questioni ancora da chiarire: “a quali condizioni verrebbero fatte le eventuali assunzioni? Con quali contratti? E chi ci garantisce che Almaviva non trovi comunque il modo di licenziare dal momento che molti di noi sono già in contratto di solidarietà?". Quarzo ha poi annunciato un tavolo di incontro tra la commissione da lui presieduta e la commissione che ha assegnato il vincitore della gara, a cui seguirà un tavolo con sindacati, assessorati e gruppi consiliari.

  

23 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views