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Bimbo disabile abbandonato in uno sgabuzzino: da due mesi Alessio non va a scuola

A quasi due mesi di distanza dalla denuncia sul web, Alessio non è ancora tornato a scuola. “Purtroppo non ci sono le condizioni”, dice la mamma.
A cura di Simona Berterame
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Era il 19 novembre 2015 quando Cristina decise di postare una foto di suo figlio disabile per mostrare a tutti la sua indignazione. "Arrivo a scuola di mio figlio senza preavviso e trovo davanti ai miei occhi questo lager". Mamma Cristina scrive poche righe su Facebook, piene di rabbia e disperazione, allegate ad una foto del figlio Alessio abbandonato in un'aula di sostegno sporca e e umiliante della Scuola Elementare Pirgotele di Casalpalocco. Uno stanzino piccolo e sporco con un telo giallo usato per cambiargli il pannolino.

A quasi due mesi di distanza dalla denuncia sul web, le oltre 90mila condivisioni su Facebook, gli appelli lanciati da Cristina e le promesse delle istituzioni non sono servite a nulla. Alessio non è ancora tornato a scuola. "Purtroppo non ci sono le condizioni per poterlo rimandare in classe", ammette a malincuore Cristina e aggiunge: "Non è cambiato nulla in questi due mesi".

Gli unici ringraziamenti che Cristina si sente di fare vanno all'Anffas, una onlus specializzata nell'assistenza a ragazzi con disabilità, che sta seguendo la vicenda di Alessio. Nell'unico incontro tra la scuola e l'associazione, avvenuto il 1 dicembre 2015 , i membri dell'onlus hanno chiesto perché non fossero stare rispettate le richieste fatte a maggio dalla mamma di Alessio, ovvero mesi prima dell'iscrizione a scuola. "La risposta è stata un silenzio tombale – ci racconta Cristina – infatti la scuola non mi ha mai contattata, non ha mai voluto presentare un progetto idoneo per Alessio".

Eppure Cristina aveva sempre espresso chiaramente i bisogni e le esigenze del figlio, affetto da una paralisi celebrale infantile che lo costringe su una sedia a rotelle. "Alessio ha bisogno di una struttura idonea con all'interno delle insegnanti competenti che possano accudirlo. I servizi igienici devono essere adeguati a mio figlio, con qualcuno che possa cambiarlo e lavarlo. Ci sono delle leggi in merito, chiedo solo che vengano rispettate".

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