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Benvenuti a “Camorra Beach”, le mani dei clan sugli stabilimenti di Ostia

Un’operazione di carabinieri, polizia e guardia costiera, coordinata dall’antimafia ha portato all’arresto di 9 persone. Imprenditori, dirigenti pubblici ed esponenti dei clan uniti in un sodalizio di stampo mafioso per aggiudicarsi l’assegnazione degli stabilimenti balneari.
A cura di Valerio Renzi
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Sirene spiegate e lampeggianti, così si è svegliata Ostia questa mattina all'alba. L'operazione congiunta tra polizia, carabinieri e guardia costiera, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia. Smantellato un sodalizio criminale che avrebbe avuto come obbiettivo quello di manovrare gli appalti per l'assegnazione delle aree demaniali dove sorgono gli stabilimenti balneari. Sono nove gli indagati accusati di abuso d'ufficio, turbata libertà degli incanti falso ideologico e corruzione, il tutto con l'aggravante del metodo mafioso. Gli imputati infatti avrebbero agito per favorire il clan Spada, storica famiglia mafiosa di origine rom del litorale, affiliata al clan camorrista dei Fasciani, presente a Ostia dagli anni '80. Al centro dell'inchiesta uno degli stabilimenti più noti del litorale, l'Orsa Maggiore, per molti anni affidato al dopo lavoro delle Poste e in men che non si dica assegnato ad una nuova società creata all'uopo solo qualche giorno prima la Bluedream srl.

Dietro l'assegnazione dell'Orsa Maggiore un'associazione di stampo mafioso

In carcere sono finiti esponenti della criminalità organizzata assieme a diversi “colletti bianchi”, indispensabili per raggiungere gli obiettivi che il clan si prefiggeva. Così in manette troviamo Aldo Papalini, 66 anni, ex direttore dell'ufficio tecnico e dell'unità operativa ambiente del XIII municipio, assieme ad Armando Spada, 47 anni, uno dei capi dell'omonimo clan. In carcere anche esponenti delle istituzioni: Cosimo Appeso, 49 anni, luogotenente della Marina militare, che avrebbe agito "violando le più elementari norme che conformano il procedimento amministrativo, in assenza di alcuna effettiva istruttoria e contraddittorio”. Per la Procura di Roma l'assegnazione dell'Orsa Maggiore "è stata condotta da Papalini in concorso con Damiano Facioni, Ferdinando Colloca (fratello dell'allora consigliere Salvatore, del XIII municipio) e Matilde Magni, questi ultimi nella qualità di soci formali. Appeso e Spada sono ritenuti ‘soci di fatto' della stessa Blu Dream srl”. Il quadro delineato dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, assieme ai pm Ilaria Calò e Mario Palazzi, parla di un intreccio perverso quanto potente tra criminalità organizzata, imprenditori e uomini interni alle istuzioni.

Altre sette persone sono invece finite agli arresti domiciliari: Giovanni Recchia, 49 anni; Antonio Amore, 81; Damiano Falcioni, 30; Ferdinando Colloca, 48; Matilde Magni, 56; Angelo Salzano, 53. Carmine Spada invece si trova già in carcere a seguito dell'operazione “Alba Nuova”, che nel luglio 2013 ha portato alla prima operazione per associazione di stampo mafioso condotta nella Capitale e di cui il giro di vite di questa mattina ha rappresentato il coronamento. Lo scorso 13 giugno 2014 il Gup ha confermato l'ipotesi degli inquirenti infliggendo le prime condannate per associazione a delinquere di stampo mafioso gli imputati che hanno scelto la strada del rito abbreviato.

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