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Bambino nasce morto in ospedale a Roma: si indaga per omicidio colposo

La procura ha aperto un fascicolo sul caso del decesso di un bambino morto dopo il parto, a marzo scorso, in un ospedale romano. Sono in corso gli accertamenti autoptici per stabilire eventuali responsabilità. Si indaga per omicidio colposo.
A cura di Alessia Rabbai
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Il pubblico ministero nella giornata di ieri, 23 agosto, ha incaricato il medico legale e uno specialista di effettuare gli esami di autopsia sul corpo di un bambino nato morto in ospedale, a Roma. Il decesso del neonato risale al mese di marzo, ma la denuncia dei genitori è arrivata in procura poche settimane fa. A riportare la notizia Il Messaggero, che spiega come siano in corso le verifiche degli inquirenti far luce sulle eventuali responsabilità dei medici coinvolti nel parto, e dei dottori che hanno seguito la donna durante i mesi di gravidanza.

La procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, ma per il momento non ci sono nomi scritti sul registro degli indagati. Apparentemente, dai controlli fatti durante i nove mesi di gestazione, sembrerebbe la gravidanza non abbia avuto problemi e che non siano emerse anomalie del feto di nessun tipo.

La mattina del ricovero, la giovane coppia di egiziani, si era recata di corsa all'ospedale Fatebenefratelli, sull'Isola Tiberina a Roma. Il bambino è nato morto in sala parto, subito dopo il travaglio. I genitori hanno sporto denuncia in procura per capire cosa abbia provocato la morte del figlio e per scoprire se esistano eventuali responsabilità da parte dei medici dell'ospedale che hanno assistito la donna durante le procedure del parto, o del personale che ha seguito la gravidanza della madre e i suoi controlli di routine.

Indagini per verificare l'operato dei medici

Il magistrato ha già ipotizzato un reato preciso, quello di aver violato l'articolo 17 della legge 194 del 1978, quella sull'aborto,  norma che "punisce chiunque cagioni a una donna «per colpa» l'interruzione della gravidanza o un parto prematuro". La pena prevista va dai tre mesi ai due anni di carcere. L'indagine avverrà in questo modo: la procura acquisirà la cartella clinica della donna e suoi documenti medici relativi alle visite e ai controlli ginecologici precedenti il ricovero. Gli inquirenti vogliono verificare se il decesso potesse essere evitato e se siano stati commessi episodi di negligenza. Sarà possibile fare chiarezza sulla morte del bambino solo quando saranno pronti i risultati dei degli accertamenti autoptici e dei rilievi.

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