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Arrestato un funzionario della Regione: intascava una mazzetta di 1000 euro

Ascenzo Cimaglia, 65 anni, in servizio presso la direzione regionale per lo Sviluppo economico e le Attività produttive, è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Roma. Nei suoi confronti è ipotizzato il reato di concussione per aver chiesto e ottenuto soldi dal responsabile di una Onlus del Lazio.
A cura di Enrico Tata
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La tempesta giudiziaria, per Roma e il Lazio sembra non finire più. Questa volta a finire nei guai è un funzionario della Regione, ripreso dalle telecamere mentre intasca una mazzetta da mille euro. Ascenzo Cimaglia, 65 anni, in servizio presso la direzione regionale per lo Sviluppo economico e le Attività produttive – Area commercio e servizi al consumatore, è stato arrestato dai finanzieri del Comando provinciale di Roma. Nei suoi confronti è ipotizzato il reato di concussione per aver chiesto e ottenuto soldi dal responsabile di una Onlus del Lazio che realizzava iniziative a favore dei consumatori. La denuncia nei confronti del funzionario è stata presentata proprio dal responsabile della Onlus che ha raccontato alle fiamme gialle di come Cimaglia gli avesse chiesto soldi in cambio di favori. Il pretesto per farsi consegnare i soldi era quello della sostituzione della caldaia di casa. E per vincere ogni forma di resistenza del responsabile della Onlus, Cimaglia non ha esitato a paventare possibili future ispezioni nei confronti dell'associazione.

L'incontro con il funzionario regionale è stato ripreso attraverso l'installazione di micro telecamere mobili sul rappresentante della Onlus, in grado di registrare le immagini e l'audio dell'incontro. In questo modo è stata ripresa in diretta la consegna della mazzetta, in banconote da 20 e 50 euro. Subito dopo sono intervenuti i finanzieri, che hanno arrestato Cimaglia. Secondo gli investigatori ci sono collegamenti con un'altra indagine su alcune anomalie nelle modalità di rendicontazione alla Regione Lazio delle spese sostenute da alcune associazioni. I militari del Nucleo di Polizia Tributaria, già nei mesi scorsi, avevano denunciato per truffa aggravata e indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, 5 persone a vario titolo responsabili di alcune delle associazioni per i consumatori sottoposte ad indagini, nonché gli amministratori di due aziende l'emissioni di fatture "gonfiate". L'inchiesta è ancora in corso per approfondire il ruolo del funzionario nella concessione ed erogazione di altri finanziamenti nazionali in favore di associazioni di consumatori.

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