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Archeologia, torna a Tarquinia la statua trafugata del Dio Mitra

Sta per tornare a casa, a Tarquinia nell’alto Lazio, il gruppo scultoreo del Dio Mitra, trafugato nell’area archeologica di Civita e intercettato dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio artistico, mentre stava prendendo la via della Svizzera per essere immesso nel mercato nero delle opere d’arte.
A cura di Va.Re.
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Sta per tornare a casa, a Tarquinia nell'alto Lazio, il gruppo scultoreo del Dio Mitra, trafugato nell'area archeologica di Civita e intercettato dai carabinieri del nucleo di tutela del patrimonio artistico, mentre stava prendendo la via della Svizzera per essere immesso nel mercato nero delle opere d'arte. L'appuntamento è per il prossimo 30 aprile alle dieci e mezza nella sala del Palazzo comunale, con un incontro di approfondimento e studio con al centro il prezioso ritrovamento. Il valore dell'opera sul mercato illegale è stato stimato a diversi milioni di euro. Il gruppo scultoreo è di particolare importante per la datazione, collocata tra il II e il III dopo cristo, l'epoca mento testimoniata dell'arte romana. La divinità di Mitra, importata dall'Oriente, si era diffusa in tutto l'Impero romano, rappresenta la divinità  il cui culto si era andato ampiamente diffondendo nella tarda romanità, raffigura il dio mentre sta per uccidere un grande toro. Nei prossimi mesi l'opera sarà esposta in via definitiva presso palazzo Vitelleschi, sede del Museo Archeologico Nazionale Tarquiniense che raccoglie una delle collezioni più ricche di arte etrusca.

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