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Animalisti e lavoratori in rivolta: “Canili ad azienda che gestisce animali laboratorio”

Contro il bando del Comune di Roma sulla gestione dei canili municipali insorgono le associazioni animaliste, che non vogliono che il servizio vada a chi lavora con i laboratori dove gli animali vengono usati per esperimenti medici, e i lavoratori che si battono contro la privatizzazione e la perdita dei posti di lavoro.
A cura di Valerio Renzi
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Lavoratori e associazioni animaliste sono in rivolta contro la gara indetta per la gestione dei canili comunali. "Non possiamo credere che il Comune di Roma voglia aggiudicare la gestione dei suoi canili comunali a un imprenditore privato del randagismo che gestisce non solo mega canili da 1.200 posti ma anche gli stabulari per animali da laboratorio dell'Università di Bari", si legga in una nota congiunta di Lav, Enpa e Animalisti Italiani.

Il "primo classificato in tutti i lotti – denunciano le associazioni – è un soggetto imprenditoriale pugliese che oltre a gestire nei suoi canili privati i randagi pugliesi ha vinto (come unico partecipante) la manifestazione di interesse del Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di Senso dell'Università di Bari per il ‘servizio di stabulazione, mantenimento e cura di animali da laboratorio' per un importo di 15.850,45 euro a semestre".

"Alla luce di questa inquietante scoperta -proseguono le associazioni – chiediamo alla giunta Marino di annullare immediatamente il bando ponte per la gestione dei canili comunali di Roma, mettere a norma le strutture pubbliche di accoglienza e andare direttamente alla gara europea. Altrimenti dobbiamo pensare che il passato da sperimentatore del sindaco Marino ha preso il sopravvento".

Lavoratori canili: "Difendiamo lavoro e benessere animali"

Sul piede di guerra anche i lavoratori dei canili, che definiscono il bando come una vera e propria macelleria sociale, visto che non è garantita la continuità occupazionale per chi è attualmente impiegato nelle strutture. "L'assessore Estella Marino non ha mantenuto gli impegni che aveva preso con noi lavoratori e con i volontari né sul benessere degli animali né sulla garanzia dei posti di lavoro di chi attualmente è impiegato  nei canili – racconta un lavoratore – L'amministrazione sta permettendo così la perdita del lavoro per 9 operatori su 10, la dispersione di un patrimonio di esperienza e professionalità e la totale privatizzazione del servizio". "Ora ogni possibilità di mediazione sembra essere scomparsa ma Marino deve sapere che non rinunceremo al nostro posto di lavoro e non ci arrenderemo alla privatizzazione", spiegano con rabbia. La prossima domenica i lavoratori invitano tutti i cittadini a sostenere la loro battaglia presso il canile della Muratella dalle 18.00.

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