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Alla Galleria Alberto Sordi in mostra una lettera di Galileo del 1610

Da lunedì è esposta alla Galleria Alberto Sordi una lettera autografa di Galileo Galilei datata 30 dicembre 1610 e indirizzata al matematico del Collegio Romano dei Gesuiti Cristoforo Clavio. Nella missiva all’amico Galileo parla della scoperta, grazie all’osservazione con il cannocchiale, dei satelliti di Giove e delle fasi di Venere.
A cura di Va.Re.
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Da lunedì è esposta alla Galleria Alberto Sordi una lettera autografa di Galileo Galilei. L'iniziativa è stata promossa da Paola Mainetti, vice presidente dalla Fondazione Sorgente Group e da Martin M. Morales, direttore dell'Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana, nel cui archivio la lettera è conservata. La lettera autografa dello scienziato pisano è datata al 30 dicembre 1610 e indirizzata al gesuita Cristoforo Clavio, matematico presso una delle più autorevoli istituzioni scientifiche romane dell'epoca, il Collegio Romano. Nella lettera Galilei da notizia all'amico delle sue osservazioni e scoperte con il cannocchiale, in particolare dei satelliti di Giove, i così detti ‘Pianeti Medicei', tra le prove addotte da Galileo per dimostrare la rotazione della terra su se stessa e la cui notizia era stata data alcuni nel ‘Sidereus Nuncius' pubblicato alcuni mesi prima. Nella lettera Galileo non nasconde poi l'emozione per l'osservazione delle fasi di Venere, tra le principali prove per sostenere la teoria eliocentrica dell'universo.

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