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Addio a Shimon Peres, la comunità ebraica romana: “Ha sempre inseguito la pace”

“Amico della Comunità Ebraica di Roma, alle nuove generazione di lui resterà l’insegnamento di un uomo la cui azione politica era sempre rivolta al futuro”, ha dichiarato in una nota Ruth Dureghello, presidente della Comunita’ Ebraica di Roma.
A cura di En.Ta.
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Nono presidente dello Stato di Israele, premio Nobel per la pace nel 1994 insieme a Yitzhak Rabin e Yasser Arafat per gli sforzi nel processo di pace in medio oriente. E' morto questa notte, a 93 anni, l'ex presidente Shimon Peres. "Un uomo coraggioso, che ha contributo con il suo impegno politico, e non solo, a rendere Israele una democrazia forte e matura. Ha sempre inseguito la pace, con tenacia e determinazione, consapevole che nessun compromesso dovesse mettere a rischio la sicurezza e l'integrita' dello Stato Ebraico", ha dichiarato in una nota Ruth Dureghello, presidente della Comunita' Ebraica di Roma.  "Amico della Comunità Ebraica di Roma, alle nuove generazione di lui resterà l'insegnamento di un uomo la cui azione politica era sempre rivolta al futuro. Sia il suo ricordo benedizione ed esempio per tutti noi", conclude Dureghello.

Un altro ricordo del rapporto di Peres con Roma arriva da Riccardo Pacifici, storico presidente della Comunità Ebraica di Roma fino al 2015. In un'intervista a Repubblica ricorda:

Era il 1994, io ero appena stato nominato vicepresidente della comunità ed erano stati da poco firmati gli accordi di pace di Oslo. L’allora ministro degli Esteri Peres, il premier era Rabin, effettuò un tour in varie Capitali europee e visitò anche Roma: vi fu una grande festa al Portico d’Ottavia con l’ambasciatore di Israele e l’allora delegato palestinese Nemer Ahmad e vi fu anche una successiva visita di Peres al Tempio maggiore: non era certamente la prima volta che vi entrava, ma portava la speranza della pace con la Palestina.

Peres nella Capitale è stato moltissime volte: pochi anni dopo, era mi pare il 2000, all’Olimpico vi fu la Shalom Cup: nel quadrangolare di calcio scesero in campo la Roma, una squadra israeliana, una palestinese e una giordana. In tribuna autorità, seduti uno accanto all’altro, quella sera c’erano Peres e Arafat. Anzi sarebbe un’idea giusta se il presidente della Federcalcio Tavecchio istituisse in Italia ogni anno un memorial Peres per mettere in campo squadre di Paesi normalmente in conflitto”.

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