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25 aprile, l’Anpi: “Nessuna strumentalizzazione”. Ma la Comunità ebraica non parteciperà

Il presidente dell’Anpi di Roma Ernesto Nassi ha chiesto oggi che le celebrazioni del 25 aprile non divengano un momento di scontro e strumentalizzazione. Ma dopo le tensioni dello scorso anno con sinistra e comunità palestinese non ci saranno l’Associazione nazionale deportati e la Comunità ebraica.
A cura di Valerio Renzi
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Il presidente dell'Anpi di Roma Ernesto Nassi ha chiesto oggi che le celebrazioni del 25 aprile non divengano un momento di scontro e strumentalizzazione. "Abbiamo sempre chiesto il massimo del rispetto dei contenuti del 25 aprile. Insomma, bisogna lasciare fuori i protagonismi e le strumentalizzazioni. – ha dichiarato Nassi – Parleranno dal palco solo coloro che hanno combattuto nella guerra di Liberazione. Questo 70esimo deve essere svolto come ricordo di una delle pagine più bella della storia italiana, e non permetteremo a nessuno di rovinarlo". "Siamo stanchi di subire quello che accade ogni 25 aprile, che è la festa dei democratici e degli antifascisti – aggiunge Nassi – Per tutti quelli che si riconoscono in questi valori, non ci sono preclusioni, fermo restando che la cosa più importante è tenere nel cuore chi ha partecipato alla Guerra di Liberazione. Alzare la tensione non è certamente utile alla buona riuscita di questa festa".

Il riferimento di Nassi è agli incidenti lo scorso 25 aprile, tra manifestanti pro Palestina e la Comunità ebraica romana. Proprio memore delle tensioni dello scorso anno oggi il presidente della Comunità Riccardo Pacifici ha comunicato che: "Il prossimo 25 Aprile, Anniversario della Liberazione d'Italia, sarà Shabbat. Nel rispetto del riposo sabatico, secondo la tradizione ebraica, la Comunità Ebraica di Roma non potrà partecipare al consueto corteo o ad altre iniziative che si svolgeranno lungo quella giornata fino alla conclusione del tramonto". Ma Pacifici subito aggiunge: "Non è sfuggita in queste ore la posizione dell'Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) in merito allo svolgimento del corteo e la decisione di non partecipare a causa della presenza inopportuna di organizzazioni lontane dallo spirito e dal significato della Resistenza e della Liberazione – chiarendo così come la scelta non sia dettata solo da ragioni religiose -. Ci sentiamo in linea con la decisione dell'Aned. Consideriamo lo snaturamento del 25 Aprile un pericolo per il Paese. Dunque, ci riserviamo di esprimerci in merito, con chiarezza e fermezza, in una importante conferenza stampa che sarà organizzata nei prossimi giorni".

A dirsi amareggiato l'assessore Paolo Masini, che considera l'assenza della Brigata ebraica un grave danno alla storia e al ricordo della Resistenza. "Grande fu il contributo che la comunità ebraica diede alla Resistenza e alla lotta al nazifascismo – ha dichiarato Masini – Tra gli ebrei che hanno militato nelle fila delle formazioni partigiane o in veste di ‘patriotì, vi erano figure come Leone Ginzburg, Vittorio Foa, Rita Rosani, Umberto Terracini, Elio Toaff, Carlo Levi, Primo Levi. Nomi che hanno fatto l'Italia prima e dopo la lotta al nazifascismo. Nell'autunno del 1944, in seguito allo sforzo diplomatico dell'Agenzia Ebraica, fu istituita la Brigata Ebraica Combattente, un'unità militare indipendente che sostenne la Resistenza e intraprese azioni proprie, con 5mila volontari che combatterono in varie zone d'Italia. Festeggiare il 70° anniversario della Liberazione senza una rappresentanza delle formazioni ebraiche significa cancellare un pezzo della nostra Storia".

Sel dal canto suo chiede un maggiore impegno al Campidoglio nel giorno dell'anniversario e chiede celebrazioni unitarie. "Il 25 aprile deve essere la giornata in cui tutti i romani si possano riconoscere, in cui la Memoria della liberazione dal nazifascismo diventi anche occasione per unire gli sforzi necessari a combattere quanti ancora oggi lavorano per indebolire gli assetti democratici – ha dichiarato il capogruppo di Sel Gianluca Peciola – Chiedo al Sindaco e alla maggioranza di lavorare affinché venga ripristinata la giornata istituzionale del 25 aprile in Campidoglio. Una giornata in cui, insieme alla Regione Lazio, si dia voce a quanti hanno combattuto, a chi è stato deportato, alle vittime delle leggi razziali, ai giovani che hanno in mano la Memoria. Spero che accanto alla celebrazione istituzionale, Roma sia una città aperta alle manifestazioni che vogliono ricordare il coraggio dei partigiani e di una città che non si è mai arresa".

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